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L'attività fisica come prevenzione

L'attività fisica come prevenzione

Per “prevenzione”, in sanità, si intende l’insieme di azioni ed attività utili a ridurre la comparsa, la diffusione e la progressione delle malattie e il determinarsi di danni irreversibili quando la patologia è già in atto. Esistono tre livelli di prevenzione:
- Prevenzione primaria
- Prevenzione secondaria
- Prevenzione terziaria
La prevenzione primaria attraverso l'esercizio fisico è una strategia chiave per promuovere la salute e prevenire una serie di condizioni mediche. L'esercizio fisico regolare ha dimostrato di offrire numerosi benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattie croniche, il miglioramento della qualità della vita e il benessere generale. L’esercizio fisico contribuisce alla prevenzione primaria attraverso la riduzione del rischio di malattie cardiache, migliorando il metabolismo e la sensibilità all’insulina, rinforzando il sistema immunitario ma anche rinforzando la massa ossea e la massa muscolare. 
Mentre, la prevenzione terziaria attraverso l'esercizio fisico si concentra sulla gestione e sul miglioramento della qualità della vita delle persone che hanno già sviluppato una condizione medica o una malattia cronica. L'obiettivo della prevenzione terziaria è ridurre le complicazioni, rallentare la progressione della malattia e migliorare la funzionalità e la salute generale.
La sedentarietà rappresenta un importante fattore di rischio per la salute, come dimostrato da diversi studi scientifici prodotti nel corso degli anni. Una vita sedentaria agisce non solo da fattore di rischio per numerose patologie, ma può peggiorarne nettamente la prognosi, oltre che aumentando il rischio di mortalità (essendo responsabile del 45% di tutte le cause di morte). Nelle malattie croniche la sedentarietà funge da catalizzatore della disabilità, portando ad un progressivo peggioramento delle abilità motorie, delle attività e della partecipazione. Questo induce i soggetti a ridurre ulteriormente la propria attività fisica e/o a superare la propria soglia anaerobica anche durante semplici attività con tendenza ad affaticarsi, causando un peggioramento progressivo della performance fisica. Se in più dovessero coesistere due o più patologie croniche, quali ad esempio problematiche cardiovascolari e/o respiratorie, ciò determinerà un’ulteriore ridotta tolleranza allo sforzo, che porterà ad una limitazione progressiva delle prestazioni e soprattutto della propria autonomia nelle attività di vita quotidiana.
L’organismo umano è progettato per muoversi, ed i suoi più importanti apparati quali il sistema muscolo-scheletrico, metabolico, circolatorio, digestivo ed endocrino non si sviluppano e non funzionano in maniera adeguata se non si svolge una regolare attività fisica: essa ha un effetto sia preventivo che terapeutico rispetto a diverse patologie e condizioni cliniche e contribuisce a migliorare la qualità di vita in diversi ambiti. Vi sono sempre più prove che dimostrano che essere fisicamente attivi ha effetti benefici sia sul corpo che sulla mente ed inoltre riduce il rischio di mortalità generale. L’esercizio fisico, infatti, riduce la mortalità del 20-35%, aiuta a prevenire le malattie metaboliche (con riduzione del rischio di diabete mellito di tipo 2 del 35-50%), cardiovascolari (con una riduzione del rischio di incorrere in coronaropatia e ictus che va dal 20% al 35%) e neoplastiche (riduzione del rischio di cancro della mammella del 20% e di tumore del colon tra il 30% e 50%). L’attività fisica, inoltre, aiuta a gestire il peso corporeo riducendo il tessuto adiposo in eccesso, agisce come fattore protettivo sulla pressione arteriosa riducendola, modula positivamente i livelli di colesterolo nel sangue e controlla la glicemia. Uno stile di vita attivo comporta benefici evidenti per l’apparato muscolo-scheletrico, prevenendo e/o attenuando il processo artrosico, migliorando la massa ossea e muscolare ed aumentando l'equilibrio e la flessibilità del corpo.

A cura del Dott. Giacomo De Simone

Responsabile Tecnioc Prof. Carlo Laface

 

    • Gebel K., Ding D., Chey T. et al. Effect of moderate to vigorous physical activity on all-cause mortality in middle-aged and older australians. JAMA International Medicine, 2015;175:970-7

    • «Physical activity»

    • EpiCentro, «Attività fisica epidemiologia nel mondo» 

    • EpiCentro, «Attività fisica aspetti epidemiologici»

    • EpiCentro, «Attività fisica epidemiologia in Italia»